Per essere in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas serra fissati dal regolamento, ThermoKey ha già da tempo introdotto la CO2 come refrigerante per tutta la linea di evaporatori.
L’indice GWP – Global Warming Potential – viene utilizzato per misurare il livello di riscaldamento globale mediante una scala di CO2 suddivisa in 100 anni.
L’indice ODP – Ozone Depleting Potential – misura l’impatto degli inquinanti sull’ozonosfera ed è pari al rapporto tra la riduzione dell’ozono causata da un composto chimico rispetto a quella causata dalla sostanza ODS con l’impatto più alto, ossia il CFC-11, a parità di massa.
Tra i fattori più importanti da considerare, vi sono i valori che la CO2 presenta per gli indici GWP e ODP, rispettivamente pari a 1 e 0, che ne dimostrano l’efficienza energetica e la sostenibilità dal punto di vista ambientale. ThermoKey ha già raggiunto questi standard e continua a impegnarsi per garantire la più elevata efficacia dei macchinari con il minor impatto ambientale.
Negli ultimi anni si assiste ad un ritorno dell’impiego della CO2 come refrigerante negli impianti di refrigerazione.
Dopo essere stata soppiantata in passato dai gas naturali clorofluorocarburi, la CO2 è stata recentemente rivalutata e studiata per le sue specifiche caratteristiche e proprietà termofisiche che la rendono vantaggiosa rispetto ad altri refrigeranti dal punto di vista ambientale. In particolare per:
La non infiammabilità (Gruppo 2 secondo PED 2014/68/EU)
La non dannosità per lo strato d’ozono
A questo proposito è utile citare la direttiva comunitaria in vigore sui gas fluorurati a effetto serra, anche chiamati F-gas, che mira a ridurre gradualmente il numero di tonnellate di CO2 equivalente disponibili sul mercato. Nello specifico, il regolamento prevede di raggiungere una riduzione pari all’80% degli F-gas entro il 2030.